Facciamo una premessa, entrambe le tecniche chirurgiche di trapianto capelli (FUT e FUE), sono valide nel trattamento dell’alopecia androgenetica. Tant’è vero che l’obiettivo comune a entrambe le tecniche, senza dubbio, sta nella risoluzione del danno provocato dalla perdita di capelli del paziente che decide di sottoporsi a un impianto di capelli.
Pur avendo le due metodiche lo stesso scopo finale, presentano notevoli differenze nella modalità di esecuzione, vediamone insieme le differenze.
È bene precisare che occorre sempre una consulenza specialistica per chiarire le esigenze del paziente prima di tutto, valutarne lo stato di salute generale, dermatologico e psicologico. La qualità e la densità dei capelli, la tipologia del cuoio capelluto e l’evoluzione della calvizie.
La principale differenza tra autotrapianto di capelli FUE e FUT è nella modalità di esecuzione e nel metodo di raccolta e di prelievo delle unità follicolari.
La tecnica FUE consiste nel prelievo diretto (escissione monobulbare) delle singole unità follicolari dal cuoio capelluto del paziente, tramite delle microincisioni, è una tecnica mini invasiva caratterizzata dal vantaggio di non lasciare cicatrici visibili e consentire il massimo infoltimento dei capelli, dall’aspetto totalmente naturale, proprio grazie al fatto che vengono prelevati ed impiantati singolarmente (uno ad uno).
La tecnica FUT è una tecnica di autotrapianto di capelli che prevede il prelievo di una striscia di cuoio capelluto tramite taglio chirurgico, dalla quale vengono poi estratte le unità follicolari da preparare per l’impianto, tramite frazionamento del lembo di pelle precedentemente asportato. Con il trapianto di capelli FUT il bisturi andrà inevitabilmente a creare una importante cicatrice nella zona donatrice del paziente (area occipitale del capo), che a seconda della bravura del chirurgo potrà essere sottile o più spessa, e di dimensioni più o meno contenute.
In entrambe le tecniche, dopo aver prelevato le unità follicolari, è importante depositarle in un apposito terreno di coltura, una soluzione specifica studiata per la conservazione dei follicoli. Solitamente vengono riposti in vaschette refrigerate proprio per ricreare la temperatura più adatta al loro mantenimento ed assicurare l’ambiente fisiologico e le sostanze nutritive delle quali il capello ha bisogno. L’utilizzo di questa soluzione è importantissimo in quanto i capelli estratti sono molto fragili e tendono a disidratarsi facilmente.
Per dare un’idea più precisa delle differenze tra le due tecniche, rappresentiamo di seguito in sintesi le due tecniche a confronto:
Confronto tra: | FUT (Strip) | FUE |
Numero di capelli trapiantabili a seduta | Da 2000 fino a 6000 | Da 2000 fino a 6500 |
Percentuale di attecchimento | 70-80% | 90-100% |
Cicatrice | Cicatrice lineare di dimensioni variabili: 10/20 cm lunghezza – 1/2 cm di altezza | Micro cicatrici tonde impercettibili del diametro massimo di 1mm ognuna |
Punti di sutura | Si, da rimuovere dopo 2 settimane dall’operazione | No |
Le zone di estrazione delle unità follicolari | Si effettua il prelievo esclusivamente dalla zona occipitale del capo. Nuca / parte posteriore del collo | È possibile estrarre i bulbi piliferi dalla zona occipitale del capo, dalle aree laterali del capo fino sopra le orecchie, dalla zona della barba e talvolta anche dal petto |
La tecnica FUE (Follicular Unit Extraction) è un metodo chirurgico di trapianto di capelli molto innovativo e poco invasivo con il quale vengono prelevate singole unità follicolari, direttamente dalla zona donatrice del paziente (situata tra la zona occipitale e parietale del capo) e impiantate nella zona che richiede l’innesto (le parti calve, solitamente la parte frontale e superiore del capo).
I capelli vengono prelevati dalla parte posteriore e le aree laterali del capo (zona donatrice/donor area). Questo avviene essenzialmente per due motivi:
1. Nella zona occipitale e parietale la densità dei capelli è maggiore. Questo permette di prelevare grandi quantità di follicoli, trasportarli nell’area che necessita il trapianto, senza che si noti nessuna mancanza di capelli nell’area donatrice (dietro e nei lati, da dove sono stati prelevati). La singola unità follicolare può produrre da 1 a 4 capelli a seconda della densità di distribuzione e densità del capello che varia da persona a persona in base alla fisionomia del soggetto.
2. Nella zona occipitale e parietale i capelli resistono all’azione del DHT e pertanto sono geneticamente immuni all’alopecia androgenetica. I bulbi situati nell’area posteriore del capo rimangono produttivi di capelli sani e forti per tutta la vita, quindi anche qualora vengano trasportati e innestati nell’area frontale o superiore tramite autotrapianto (area calva), come nel caso della tecnica FUE.
Tutti i processi del trapianto di capelli vengono effettuati in un ambiente sterilizzato. Per questo tipo d’intervento viene applicata l’anestesia locale. Il paziente rimarrà sveglio per tutta la durata dell’intervento, potrà guardare la televisione, ascoltare la musica o dormire.
Non è un intervento doloroso né durante né dopo l’operazione. Nel metodo FUE, gli innesti prelevati dalla zona della nuca vengono trasferiti nelle zone calve, presso gli appositi canali che sono preparati in conformità dell’aspetto naturale e delle esigenze del paziente.
Il trattamento medico postoperatorio prevede dei semplici accorgimenti che permettono un rapido recupero delle aree interessate dal trapianto di capelli senza manifestare alcun gonfiore sul viso. È possibile tornare alle proprie attività lavorative già dopo 24 ore dall’intervento.
Nelle fasi di attecchimento dei bulbi dopo il trapianto, può essere facilmente ottenuto un tasso di successo del 95% se si seguono tutte le regole chirurgiche necessarie. È possibile eseguire più sessioni con il metodo FUE al fine di ottenere un risultato migliore.
È possibile trapiantare fino ad un massimo di 5000 unità follicolari in una sessione con il metodo FUE. Questo varia a seconda delle condizioni del sito donatore del paziente. Queste valutazioni sono fatte prima dell’intervento in base alla possibilità tecnico-chirurgica e alle esigenze del paziente.
Nei casi in cui la zona calva sia di grandi dimensioni e non è possibile raccogliere un numero di innesti sufficiente a coprirla tutta in una sola volta, la seconda sessione può essere eseguita minimo 8-9 mesi dopo.
Fase 1
Il primo passo consiste nel praticare l’anestesia attorno l’area donatrice, l’operazione potrebbe essere un pò fastidiosa a causa delle “punturine” che vengono eseguite per addormentare le aree d’intervento. Durante le successive fasi il paziente non avvertirà alcun dolore, sarà completamente conscio, potrà guardare la televisione, mangiare o leggere il giornale.
Fase 2
Nella seconda fase (il prelievo) verranno estratti i bulbi dall’area occipitale (nuca) uno ad uno e conservati in un recipiente contenente una speciale soluzione arricchita di proteine in grado di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare (i c.d. fattori di crescita). L’estrazione avviene per mezzo di microbisturi cilindrico cavo (punch) che crea delle aperture minime e non lascia cicatrici ed è indolore. Particolare attenzione è rivolta, durante l’estrazione, al rispetto della direzionalità e profondità del bulbo. Grazie alla cura e al lavoro minuzioso svolto dall’equipe, la possibilità di danneggiamento delle unità prelevate è minima, si calcola infatti che il 97% dei follicoli prelevati ed innestati attecchiscano sicuramente con la tecnica FUE. La fase di prelievo dura mediamente due ore.
Fase 3
La terza fase è quella della preparazione al trapianto vero e proprio. La localizzazione degli innesti, già concordata dal paziente e dal dottore nella primissima fase di valutazione (pianificare l’intervento), avverrà secondo una densità e distribuzione adeguata all’età di un soggetto adulto. Prima di procedere all’innesto il chirurgo preparerà la zona ricevente corrispondente all’area calva (dove si intende procedere all’innesto dei bulbi) nel rispetto della linea di attaccatura previamente stabilita. In questa fase si predispongono i “canali” per gli innesti, più precisamente si eseguono sottilissime incisioni nell’area ricevente della testa allo scopo di ospitare i bulbi. Il numero dei canali, la dimensione e la loro direzionalità sono i fattori determinanti la buona riuscita del trapianto:
- Prima dell’intervento viene conteggiato il numero dei canali da collocare per ogni cm2 di superficie calva, i futuri innesti. Tali solchi che andranno ad accogliere i follicoli piliferi non potranno superare un certo quantitativo per cm2. I bulbi posizionati avranno una resa variabile da soggetto a soggetto in relazione sopratutto: alla diversa dimensione dei follicoli da individuo a individuo, al numero di bulbi che è possibile ricevere dall’area donatrice. Nell’hairline (attaccatura della fronte) i follicoli vengono innestati con una maggiore densità per garantire un effetto estetico più gradevole. In genere si innestano mediamente dai 25 ai 35 bulbi per cm2. E’ possibile in sessioni più dense e in determinate aree (come la zona frontale) arrivare a 45 per cm2. Diffidare da chi parla di più di 50 unità follicolari per cm2, un simile quantitativo sarebbe insostenibile per la buona riuscita di un trapianto. Tenere presente invece che un bulbo può produrre da 1 ai 4 capelli a seconda della densità e dei casi. E’ bene che il paziente capisca che con il trapianto di capelli avrà senz’altro un miglioramento ma non otterrà più probabilmente la stessa densità di capelli di un ragazzo di 20 anni. Queste sono le possibilità attuali della chirurgia estetica.
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Dimensione. Per far si che il bulbo calzi alla perfezione all’interno del suo “contenitore”, avendo modo di attecchire al meglio, l’incisione non deve essere ne troppo larga ne troppo stretta. Sarà il chirurgo che in base alla misura dell’innesto valuterà il diametro e la profondità dell’incisione.
- Direzionalità e angolazione. I canali devono essere effettuati seguendo l’angolazione e la direzione naturale del capello. Il capello quando ricrescerà assumerà la direzione e l’angolazione data dal dottore durante la fase di creazione dei canali. Un improprio posizionamento o la semplice ripetizione costante dei canali senza uno studio preventivo sulla direzionalità e sull’angolazione potrebbero portare ad un effetto non naturale. Per questo i nostri operatori si adoperano ogni volta con estrema cura in un lavoro di minuzioso ripristino dell’area calva facendo ben attenzione a collocare l’innesto nel modo corretto. Se necessario chiediamo al paziente di farci avere vecchie foto in modo da ripristinare il più fedelmente la situazione originaria nel rispetto della naturale struttura del cuoio capelluto.
Fase 4
La fase ultima è quella di impianto dei bulbi all’interno dei canali creati appositamente. In un primo momento gli operatori allargano l’incisione con delle pinzette, inserendo l’innesto al suo interno solo parzialmente. Successivamente si completa l’inserimento portando il bulbo in profondità. L’operazione viene ripetuta meccanicamente su tutta la superficie da coprire.
Il trapianto capillare con il metodo FUE, ha fatto un ulteriore passo avanti attraverso l’utilizzo di un innovativo e speciale bisturi con lame in Zaffiro.
Maggiore Densità, incisioni più piccole, guarigione più rapida e aspetto più naturale…
Il metodo FUE Sapphire (Zaffiro) consiste nell’uso di lame in zaffiro speciali al posto delle lame in acciaio tradizionali, durante il processo di apertura dei microcanali nell’area ricevente. La FUE fatta con lame di zaffiro non è una tecnica in sé, ma piuttosto un’innovazione che costituisce un nuovo progresso all’interno del metodo FUE. Queste nuove lame di zaffiro sono progettate per ridurre al minimo la formazione di croste durante il post-operatorio e accelerare il processo di recupero attraverso l’apertura di microcanali più piccoli nell’area di impianto dei follicoli. Il suo costo è leggermente superiore alla tecnica FUE con punta in acciaio tradizionale.
Nella FUE con punta in Zaffiro la fase di estrazione non cambia rispetto alla FUE tradizionale, ma rimane identica. L’estrazione dei bulbi viene sempre praticata con l’utilizzo di uno strumento chiamato “punch” o “micromotore”. L’estrazione può essere sia manuale che motorizzata a seconda delle esigenze dei dottori. Il punch per l’estrazione dei follicoli dal cuoio capelluto ha un diametro di 0,5 – 0,6 – 0,7 – 0,8 mm in base alla dimensione del bulbo pilifero del paziente.
I bulbi prelevati vengono successivamente sistemati in una soluzione fisiologica, che permette la loro conservazione per tutta la durata dell’intervento, finché gli innesti non vengono inseriti nella superficie ricevente.
Il nostro Team, a differenza della maggior parte delle cliniche situate ad Istanbul, utilizza uno strumento d’innovazione per creare i canali di innesto dei follicoli nella zona ricevente, il bisturi con la Punta in Zaffiro.
Questo strumento permette all’equipe medica di creare dei canali ancora più sottili nella parte ricevente, perfetti per l’impiantare ogni unità follicolare prelevata in precedenza dallo scalpo del paziente, senza danneggiarla minimamente.
Una volta effettuati i canali per l’innesto dei bulbi, gli stessi verranno riempiti con ogni singolo bulbo, tramite l’utilizzo di una pinzetta, uno ad uno.
Con il FUE Zaffiro, siamo in grado di raggiungere fino al 100% di attecchimento dei follicoli trapiantati. Attualmente è la tecnica che più raccomandiamo per ottenere un ottimo risultato, una rapida guarigione, capelli sani e forti, minimizzando la perdita dei bulbi.
GOLD PUNCH
Da quest’anno vi è la possibilità di aggiungere al pacchetto il Metodo FUE Gold, ovvero un punch motorizzato (con il quale si estraggono le unità follicolari), con punta cava in oro.
Grazie alle sue dimensioni estremamente piccole, permette incisioni più precise e meno invasive, accelerando il processo di guarigione, garantendo cicatrici praticamente invisibili, estrazioni più sicure senza danneggiare la zona donatrice. In questo modo i bulbi vengono prelevati praticando incisioni ancor meno evidenti.
La punta viene sostituita ad ogni operazione, ed essendo in oro per questo motivo costa un po’ di più per il paziente.
- intervento meno invasivo con meno dolore non lascia cicatrici
- minor sanguinamento
- meno rischi di infezioni post-trapianto o follicolite
- ottima percentuale di attecchimento degli innesti
- meno stress per il cuoio capelluto
- i bulbi prelevati restano fuori dal corpo umano meno tempo, poiché le fasi di prelievo delle unità follicolari e l’innesto hanno un procedimento simultaneo nessuna cicatrice
Con il metodo DHI (Direct Hair Implantation), il trapianto di capelli avviene tramite l’utilizzo di un Implanter Pen o Hair Transplanter Pen (Choi). Ideale per chi vuole evitare la rasatura dei capelli!
Consigliato per interventi di alta precisione, per le seconde sedute, interventi di revisione (ritocchi, rinfoltimenti), e per calvizie di dimensioni ridotte.
È un’innovativa tecnica all’avanguardia nella chirurgia della calvizie, ha l’obiettivo di ridurre al minimo il trauma per le unità follicolari, semplificandone la sua delicata manipolazione. Questo strumento è utilizzato da molti chirurghi (e dalla nostra clinica), ha molti vantaggi perché riduce i tempi del trapianto risultando meno invasivo l’impianto dei bulbi, comportando minor dolore per il paziente.
Durante il trapianto di capelli DHI i follicoli piliferi vengono impiantati uno per uno in maniera diretta nella zona di impianto, determinando la giusta direzionalità, angolazione e profondità, usando uno speciale strumento di impianto DHI, che contribuisce a garantire risultati al 100% naturali e con la massima vitalità.
L’Implanter Pen è uno strumento simile ad una penna composto da un ago cavo inserito ad un tubo circolare munito di un piccolo stantuffo; l’implanter pen viene caricato con delle pinzette che afferrano le unità follicolari inserendole all’interno dell’ago, ciò permette di eseguire con precisione l’innesto dei bulbi facilitando il posizionamento nel cuoio capelluto del paziente di tutte le unità follicolari di cui necessita.
I vantaggi dell’implanter pen sono molti, oltre a ridurre i tempi, velocizzano l’intervento, permettendo ai bulbi di rimanere il minor tempo possibile fuori dal corpo, facilitando le probabilità di attecchimento degli innesti.
Questa tecnica differisce dalle altre procedure tradizionali, perché grazie a questo strumento utilizzato nell’impianto DHI, i follicoli vengono innestati senza bisogno di praticare fori e incisioni. Permette anche di eseguire il trapianto senza bisogno di radere la parte superiore del capo.
Questa tecnica innovativa crea dei piccoli e microscopici forellini, perché gli aghi con cui si procede all’intervento sono veramente sottili; possono variare a secondo del tipo di capello di ogni paziente: nella nostra clinica vengono usati solo aghi da 0,6 – 0,7. L’intervento perciò risulta meno doloroso, poco invasivo, comportando meno sanguinamento, e una guarigione più veloce, senza lasciare segni evidenti e nessuna cicatrice.
Dato il diametro davvero minimo del pennino utilizzato per innestare i bulbi è possibile ottenere densità ben più alte (nei casi migliori fino a più di 40 bulbi per cm2) rispetto alla tecnica tradizionale di innesto dei bulbi, che presuppone invece l’utilizzo delle pinzette e la creazione dei canali.
Tramite l’utilizzo del Choi Hair Transplanter, si otterrà un risultato estetico perfettamente naturale, in quanto i capelli/peli verranno distribuiti con perfetta regolarità, ricostruendo la capigliatura preesistente del soggetto. Inoltre, il piccolo foro effettuato dal Trasplanter Pen, si richiude perfettamente sopra il bulbo. Si formerà solo una crosticina che cadrà spontaneamente senza lasciare residui cicatriziali.
5000 bulbi è il massimo dei bulbi che con la tecnica FUE, si possono prelevare ed impiantare con una sola seduta.
Diffidare dalle cliniche che dicono con molta facilità di riuscire ad innestare quantitativi di bulbi superiori ai 5000 in una sola seduta perché probabilmente vi stanno prendendo in giro. Alcune cliniche ad esempio dicono di innestare 6000 bulbi, ma se l’intervento dura solo 5 ore significa che in verità ne prendono solo 3000, li dividono a metà, facendo 6000 fori e innestando circa 6000 capelli ma non 6000 bulbi, con lo stesso risultato finale che avreste ottenuto se ve avessero impiantati solo 3000.
Non è vero che non è sarebbe possibile ottenere 5000 o più bulbi in una seduta, ma questo porterebbe a dei rischi per la buona riuscita dell’intervento e per il paziente. In primis la zona donatrice, che potrebbe risultarne compromessa diversi mesi dopo un prelievo così eccessivo, (ad esempio prelevando più di 6000 in una sola seduta).
Inoltre, forse non tutti sanno che durante l’intervento, tra la fase di prelievo e quella di innesto, i bulbi non possono restare per molto tempo fuori dall’organismo umano (sono sconsigliati interventi di durata maggiore delle 8-9 ore), perciò il rischio di prelevare quantitativi maggiori di 6000 bulbi è quello di innestare bulbi già morti e quindi che non produrranno capelli nei mesi successivi a causa dell’eccessiva durata dell’intervento per la troppa attesa nell’innesto dei follicoli durante l’operazione chirurgica.
Se per innestare 2000 bulbi ci vogliono circa 4 ore (con uno staff da 3 operatori) per metterne 6000 ci vogliono 12 ore, un tempo eccessivo per poter garantire una buona riuscita dell’intervento.
La durata media e più frequente di un intervento nella nostra clinica è di 5-6 ore, è una durata che permette di innestare dai 3000 ai 5000 bulbi senza grossi sforzi da parte del team e soprattutto da parte del paziente, e con la massima sicurezza di ottenere un risultato eccellente dopo 6-8 mesi dall’operazione.
Facciamo una premessa, entrambe le tecniche chirurgiche di trapianto capelli (FUT e FUE), sono valide nel trattamento dell’alopecia androgenetica. Tant’è vero che l’obiettivo comune a entrambe le tecniche, senza dubbio, sta nella risoluzione del danno provocato dalla perdita di capelli del paziente che decide di sottoporsi a un impianto di capelli.
Pur avendo le due metodiche lo stesso scopo finale, presentano notevoli differenze nella modalità di esecuzione, vediamone insieme le differenze.
E’ bene precisare che occorre sempre una consulenza specialistica per chiarire le esigenze del paziente prima di tutto, valutarne lo stato di salute generale, dermatologico e psicologico. La qualità e la densità dei capelli, la tipologia del cuoio capelluto e l’evoluzione della calvizie.
La principale differenza tra autotrapianto di capelli FUE e FUT è nella modalità di esecuzione e nel metodo di raccolta e di prelievo delle unità follicolari.
La tecnica FUE consiste nel prelievo diretto (escissione monobulbare) delle singole unità follicolari dal cuoio capelluto del paziente, tramite delle microincisioni, è una tecnica mini invasiva caratterizzata dal vantaggio di non lasciare cicatrici visibili e consentire il massimo infoltimento dei capelli, dall’aspetto totalmente naturale, proprio grazie al fatto che vengono prelevati ed impiantati singolarmente (uno ad uno).
La tecnica FUT è una tecnica di autotrapianto di capelli che prevede il prelievo di una striscia di cuoio capelluto tramite taglio chirurgico, dalla quale vengono poi estratte le unità follicolari da preparare per l’impianto, tramite frazionamento del lembo di pelle precedentemente asportato. Con il trapianto di capelli FUT il bisturi andrà inevitabilmente a creare una importante cicatrice nella zona donatrice del paziente (area occipitale del capo), che a seconda della bravura del chirurgo potrà essere sottile o più spessa, e di dimensioni più o meno contenute.
In entrambe le tecniche, dopo aver prelevato le unità follicolari, è importante depositarle in un apposito terreno di coltura, una soluzione specifica studiata per la conservazione dei follicoli. Solitamente vengono riposti in vaschette refrigerate proprio per ricreare la temperatura più adatta al loro mantenimento ed assicurare l’ambiente fisiologico e le sostanze nutritive delle quali il capello ha bisogno. L’utilizzo di questa soluzione è importantissimo in quanto i capelli estratti sono molto fragili e tendono a disidratarsi facilmente.
Per dare un’idea più precisa delle differenze tra le due tecniche, rappresentiamo di seguito in sintesi le due tecniche a confronto:
Confronto tra: | FUT (Strip) | FUE |
Numero di capelli trapiantabili a seduta | Da 2000 fino a 6000 | Da 2000 fino a 10000 |
Percentuale di attecchimento | 70-80% | 90-100% |
Cicatrice | Cicatrice lineare di dimensioni variabili: 10/20 cm lunghezza – 1/2 cm di altezza | Micro cicatrici tonde impercettibili del diametro massimo di 1mm ognuna |
Punti di sutura | Si, da rimuovere dopo 2 settimane dall’operazione | No |
Le zone di estrazione delle unità follicolari | Si effettua il prelievo esclusivamente dalla zona occipitale del capo. Nuca / parte posteriore del collo | E’ possibile estrarre i bulbi piliferi dalla zona occipitale del capo, dalle aree laterali del capo fino sopra le orecchie, dalla zona della barba e talvolta anche dal petto |
Cosa avviene nell’area donatrice | Asportazione striscia di cuoio capelluto per il prelievo delle unità follicolari, tramite taglio chirurgico | Prelievo di piccoli innesti follicolari tramite “punch” minimamente invasivo di diametro minore ad 1 mm senza ricorrere all’asportazione del cuoio capelluto |
Diametro foro per l’innesto | Da 0.8 a 1.2 mm | Da 0.65 a 0.80 mm |
Unità follicolari | Vengono estratte dalla STRIP senza nessuna distinzione e/o selezione | Vengono estratte direttamente dall’area donatrice del paziente, selezionate a seconda dalla struttura del follicolo (1-4 capelli) per garantire una maggiore naturalezza e impiantate |
Danni ai follicoli | Dipende dallo specialista. Personale non qualificato potrebbe danneggiare le unità follicolari | Minimi. Gli innesti vengono prelevati uno ad uno dalla zona donatrice con estrema attenzione |
Sanguinamento | Possibile maggiore sanguinamento, perché si deve asportare una striscia di cuoio capelluto | Minori probabilità di sanguinamento, grazie all’utilizzo dei micro prelievi di diametro inferiore ad 1mm ciascuno |
Applicabilità | Da evitare nelle calvizie di grandi dimensioni | Applicabilità anche nelle calvizie di più grandi dimensioni |
Anestesista | Necessario. Anestesia locale con sedazione o totale | Non necessario. Anestesia locale |
Rasatura dei capelli | No | Si |
Durata intervento | Si fa tutto in mezza giornata, 4-5 ore al massimo | L’intervento ha una durata maggiore perché ogni unità follicolare viene estratta singolarmente: intorno alle 5-6 ore al massimo |
Conservazione unità follicolari | Dopo il prelievo vengono depositate in soluzione specifica; riposte in vaschette refrigerate, atte a ricreare l’ambiente fisiologico del capello | Dopo il prelievo vengono depositate in soluzione specifica; riposte in vaschette refrigerate, atte a ricreare l’ambiente fisiologico del capello |
Guarigione area donatrice | Guarigione lenta. Da 1 a 2 mesi | Guarigione rapida. Circa 2 settimane |
Guarigione area ricevente | Circa 15-20 giorni | Circa 15-20 giorni |
Dolore post intervento | Prevede l’assunzione di antidolorifici nei primi giorni | Potrebbe richiedere l’assunzione di un antidolorifico al bisogno |
Lunghezza capelli consigliata dopo l’intervento | Cicatrice visibile se il paziente rasa i capelli o li tiene molto corti. Bisogna avere l’accortezza di tenere una lunghezza del capello che consenta la copertura della cicatrice. | Si consiglia una lunghezza di capelli minima di 5mm, ma essendo le cicatrici FUE molto piccole di dimensione, secondo i gusti del paziente è possibile tenere anche i capelli rasati a zero |
Ritorno a lavoro e alle attività abituali | Dopo 2 settimane | Dopo 2-5 giorni |
Ripresa delle attività sportive | Dopo 1-2 mesi | Dopo massimo 30 giorni |
Farmaci post-intervento | Non richiede assunzione di farmaci a vita | Non richiede assunzione di farmaci a vita |
Costo | € 3.000-5.000 | € 1.000-3.000 |
Risultato finale1 | Buoni risultati | Ottimi risultati |
Effetto naturale | Risultato meno naturale nella linea di attaccatura frontale che potrebbe essere popolata da nuovi capelli di spessore maggiore rispetto quelli originariamente presenti nella zona frontale | Risultato eccellente, naturale perché permette una maggiore diversificazione delle unità da 1, da 2 e da 3 capelli in relazione alla loro area di innesto |
Effetti indesiderati | Raramente e per periodi di tempo limitati possono presentarsi: acne, prurito, secchezza cute, forfora, bruciore, shock loss, telogen defluvium | Raramente e per periodi di tempo limitati possono presentarsi: acne, prurito, secchezza cute, forfora, bruciore, shock loss, telogen defluvium |
Numero di sedute2 | Di solito occorrono anche più di due sedute | Al massimo 2 sedute |
Giudizio dei pazienti | Tecnica complessa, eccessivamente invasiva | Tecnica semplice, efficace e sicura |
Preferenza dei pazienti | 25% | 75% |
1 Solitamente con la tecnica FUT o Strip ottengono migliori risultati i pazienti con calvizie di dimensioni ridotte per via del fatto che si possono impiantare meno capelli a seduta rispetto ad un trapianto di capelli eseguito con la tecnica FUE. Mentre il trapianto FUE è consigliato anche per le calvizie di più grandi dimensioni perché il numero di capelli che può essere trapiantato in una sola sessione è maggiore rispetto ad un trapianto con tecnica FUT.
2 I pazienti che si sottopongono a FUT (Strip) vanno incontro frequentemente ad un numero elevato di sedute nell’arco della loro vita, per cercare (spesso invano) di coprire tutta la loro area calva, arrivando ad avere una vera e propria “collezione di cicatrici Strip” in testa dall’effetto ovviamente molto antiestetetico. Molti di questi soggetti si rivolgono a noi disperati, e pur avendo eseguito a volte anche fino a 5/6 trapianti FUT in passato, non sono riusciti ancora ad avere una copertura efficace delle aree vuote, e purtroppo avendo oramai una zona donatrice estremamente compromessa (per non parlare delle 5-6 cicatrici STRIP visibili nella nuca) diventa estremamente complicato per noi eseguire un intervento FUE per riparare gli errori commessi dal chirurgo che li ha trattati nelle precedenti sedute.
PERCHE’ LA FUE CONVIENE?
Anche se noi ci occupiamo principalmente di tecnica FUE è tuttavia onesto affermare che entrambe le tecniche FUT e FUE, garantiscono al paziente che si sottopone ad autotrapianto di capelli, ottimi risultati in termini di densità e di rinfoltimento.
E’ fuori discussione che uno dei vantaggi primari della tecnica FUE sia l’assenza di una cicatrice evidente: l’uso di un punch di diametro inferiore ad 1 millimetro, consente di non invadere i vari tessuti del cuoio capelluto, rendendo perciò, la procedura meno invasiva.
Al contrario la FUT che prevede il taglio chirurgico con asportazione della losanga di cuoio capelluto, lascia una cicatrice visibile e, di conseguenza, presuppone anche tempi di recupero superiori, maggiori fastidi e possibili complicanze per via dei punti di sutura e quant’altro.
Entrambe le metodologie devono essere praticate da una equipe esperta e da un medico chirurgo qualificato, proprio per evitare di arrecare danno alle unità follicolari durante la fase di estrazione e/o di “depredare, spopolare e diradare” in maniera eccessiva la zona donatrice.
Devono essere inoltre in grado di valutare tutte le diverse variabili come, ad esempio, i fattori genetici, la situazione del cuoio capelluto del paziente, e la capacità soggettiva di cicatrizzazione. Per questo motivo prestiamo molta attenzione all’anamnesi del paziente, vengono effettuati accurate analisi del sangue, e un esame obiettivo dal dermatologo prima dell’intervento.
Oggi la tecnica FUE viene oramai preferita alla FUT perché considerata molto meno invasiva: il paziente non soffre di particolari disagi dopo l’intervento e ciò ne facilita e ne velocizza il rientro alle attività abituali, ovvero lavoro e rapporti sociali.
La tecnica FUE (Follicolar Unit Extraction) è una tecnica ampiamente utilizzata dalla maggior parte delle cliniche di tutto il mondo, e a differenza del FUT o STRIP può vantare più di 25 anni di evoluzione. I perfezionamenti tecnici che si sono registrati negli ultimi decenni ed i miglioramenti continui, contribuiscono moltissimo al raggiungimento degli obiettivi di un autotrapianto di capelli tecnica FUE di alta qualità, ossia: la completa naturalezza del risultato in termini di foltezza della linea di attaccatura e un’adeguata densità di capelli, evitando segni visibili di un intervento, quali cicatrici, segni, sanguinamento, dermatite, edema.
Con il suo prelievo diretto delle unità follicolari nell’area donatrice, che si effettua tramite l’uso di una specifica punta bisturi circolare (punch), permette il massimo rinfoltimento e la miglior copertura in termini di densità di tutte le aree vuote e diradate. Il prelievo nella tecnica FUE viene effettuato con strumenti chiamati punch o bisturi circolari che preservano le strutture e l’integrità del follicolo pilifero trapiantato, e nel tempo sono diventati via via sempre più piccoli di dimensioni e quindi meno invasivi, fino a misurare attualmente meno di 1mm di diametro, tale estrazione può essere manuale o effettuata con l’ausilio di un sistema rotante motorizzato.
Questo sistema di prelievo delle unità follicolari diretto tipico della tecnica FUE, consente maggiori percentuali di ricrescita e di attecchimento dei capelli rispetto alla tecnica FUT (Strip).
Invece nella tecnica FUT, una volta effettuato il prelievo della striscia di cuoio capelluto (STRIP) occorre procedere da esso all’estrazione delle unità follicolari. Si tratta di una procedura estremamente precisa e minuziosa che se non viene svolta da un chirurgo molto preparato, potrebbe produrre traumatismo durante l’estrazione e danneggiare le unità follicolari necessarie per l’impianto.
E’ vero che la tecnica FUT effettuata in mani esperte riduce i tempi tra espianto e reimpianto (e quindi anche la durata stessa dell’intervento), tuttavia se l’intervento non viene effettuato da un chirurgo molto preparato in tecnica FUT, i brevi tempi di intervento non serviranno a molto, se poi le percentuali di attecchimento saranno scarse!! Con la tecnica FUT si possono avere elevatissime percentuali di insuccesso dei capelli trapiantati se non ci si affida a chirurghi capaci, in confronto le percentuali di attecchimento in un autotrapianto con tecnica FUE sono nettamente più alte.
Maggiore complessità e “tecnica riservata a chirurghi e pazienti VIP” non sempre significa maggiori possibilità di successo, spesso rendono solamente l’intervento più macchinoso, invasivo e doloroso per il paziente. Mentre con la tecnica FUE abbiamo la possibilità di tornare alla semplicità e all’estrema efficacia delle procedure, naturalezza dei risultati post intervento, alta densità e volume dei capelli, massimo rinfoltimento, in totale sicurezza.
L’affermazione che “la tecnica FUE è priva di cicatrici” è una falsità ripetutamente propagandata dai gruppi di marketing più agguerriti che per accaparrarsi più pazienti creano queste tipiche “balle” studiate a scopo di vendita. Se la tecnica FUE non lasciasse cicatrici sarebbe una sorta di magia e non un intervento chirurgico. Senza un minimo di cicatrici come farebbe l’equipe del chirurgo ad ottenere le unità follicolari necessarie per l’impianto dei capelli? La verità è che con l’autotrapianto di capelli tecnica FUE si creano delle piccolissime cicatrici (micro estrazioni) impercettibili, sono davvero molto piccole e addirittura invisibili a occhio nudo, ognuna corrispondente ad ogni singolo bulbo prelevato.
Ben diverso è l’esito cicatriziale nella tecnica FUT (Follicolar Unit Transplantation) che per contro è una tecnica di autotrapianto di capelli che consiste nel prelievo di una porzione di cuoio capelluto (STRIP) dall’area posteriore del capo che necessita successivamente di essere richiusa con punti di sutura. Dopo il prelievo della STRIP rimane quindi una cicatrice di larghezza e lunghezza variabili, che deve necessariamente mascherata sotto i capelli del paziente che di solito devono essere tenuti abbastanza lunghi per riuscire a coprire bene il taglio. Questo fa si che la tecnica FUE sia preferita rispetto alla FUT dalla maggior parte dei pazienti di tutto il mondo.
La tecnica FUT non necessita di rasatura completa dei capelli del paziente. Vengono rasati soltanto in piccola parte (finestra di estrazione – prelievo) nella zona occipitale della testa (nuca). La rasatura è invece d’obbligo nell’autotrapianto di capelli con la tecnica FUE, cosa spesso non gradita ai pazienti, tuttavia preferibile se teniamo conto che l’alternativa tecnica FUT lascerebbe comunque l’inestetismo tipico del trapianto FUT, ovvero della cicatrice STRIP visibile nella nuca del paziente per il resto della sua vita, e la condanna a non poter più rasare i capelli a zero o corti, ma tenerli sempre a una lunghezza che consenta la copertura della cicatrice. Ecco perché sicuramente preferiamo la tecnica FUE alla ormai superata tecnica FUT.